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Scent Stories: Autentica di Felsina
Settembre, 2022


Scent Stories e’ una vetrina mensile per le maison che ci stanno a (sacro) cuore. Indipendenti, nuovi, veterani del mestiere: ogni brand ha la sua storia, il suo intreccio unico di creativita’, arte, ed intraprendenza. Questo mese la nostra Scent Story e’ Autentica di Felsina, maison bolognese che ha riscoperto e proposto una fragranza leggendaria per la citta’ di Bologna.
Una storia di famiglia che attraversa due secoli e un intero paese. La raccontiamo con un’intervista a Barbara Corazza, fondatrice del brand e nipote dell’ultimo proprietario, Livio Grandi.
Intervista di Anna Viceconti.
Cominciamo dall’inizio, o almeno da un inizio: tuo nonno, Livio Grandi.
Mio nonno ha preso le redini nel 1946, dopo essere rientrato dal fronte. Era nella prima artiglieria sul fronte russo ed e’ ritornato a piedi, congelato. La famiglia di mio nonno, i Grandi, erano in realta’ i mezzadri della famiglia Bortolotti (originali produttori dell’Acqua di Felsina, nb), ma la cugina di mio nonno aveva sposato l’ultimo dei Bortolotti, che venne a mancare proprio alla fine della guerra. Per questo la cugina lo chiamo’ per tentare- e all’epoca era sicuramente un tentativo non certo- di riaprire l’azienda e ricominciare la produzione dell’Acqua.
Mio nonno non era figlio di nasi, ma scopri’ che l’olfatto era un suo talento. Semplicemente con un suo naso ha riprodotto perfettamente quella che era l’Acqua di Felsina, con dei naturali, scrivendo mano a mano la formula. Girava l’Europa alla ricerca di essenzieri che potessero riprodurre le note esatte. Allo stesso tempo ha studiato: praticamente da zero ha studiato chimica, teneva nota di tutti i principi di estrazione.
E questo senza nessun tipo di esperienza nel campo prima della guerra?
Assolutamente! Aveva fatto tanti lavori prima della guerra, ma come ragazzo giovane- quando ha rilevato l’attivita’ aveva solo 30 anni. E’ stato come un premio della vita. Mio nonno ha toccato la tragedia con mano e con cuore durante la guerra, quindi poter tornare e coronare il sogno di una vita, cioe’ svolgere il lavoro che ami con passione e con amore… direi che se lo e’ davvero meritato.
Mantenne l’azienda fino alla fine degli anni ‘70. In famiglia lo frequentavamo molto e vivevamo anche vicini; e un giorno, quando avevo dodici anni, mi chiese di trascrivere la formula dell’Acqua di Felsina. Stavo studiando in cucina e mi disse di andare a prendere un foglio protocollo. Gli chiesi anche perche’ voleva che la scrivessi, e mi disse “non si sa mai, magari un giorno ti serviranno”.
E quando le ho riscoperte mi e’ tornato in mente l’esatto momento. Lo vedo ancora di fronte ai miei occhi, sulla porta della cucina. Tutto in questa storia per me ha un senso- anche il fatto che noi due ci incontriamo adesso, ad Agosto, proprio lo stesso periodo nel 2011 in cui ho trovato le formule.
Prima di ritrovare le formule non avevi proprio idea del motivo per cui tuo nonno te le avesse fatte trascrivere?
Me ne ero totalmente dimenticata, avendo dodici anni nell’84 e trovando le formule nel 2011! Diciamo che la mia memoria l’aveva spostata, non dimenticata. Nel momento in cui ho aperto quel cassetto e ho trovato, fra tutti gli effetti personali del nonno- tra cui i manuali di chimica dell’800 sull’estrazione di olii dai fiori, da cui studiava e che conservo ancora- anche i fogli protocollo, li’ il ricordo e’ tornato.
E’ stato come se mi si aprisse un mondo. Ho pianto in quella cantina. Il ricordo mi e’ arrivato direttamente al cuore, senza passare dalla testa. Ho chiamato immediatamente mio padre, la persona piu’ legata a mio nonno. Mi disse: “mi raccomando, andiamo avanti. E’ una cosa bellissima, non teniamola in un cassetto”.
Da quel momento, coinvolgendo anche mio fratello, ci siamo impegnati per ricreare quello che era un grandissimo prodotto, un motivo di orgoglio per Bologna.
“Un orgoglio per Bologna” descrive perfettamente com’era vista l’Acqua di Felsina nell’ 800. Quando hai scoperto la parte di storia della fragranza che precedeva tuo nonno?
Conoscevamo la storia prima di creare Autentica di Felsina, ma in maniera molto limitata e superficiale. Grazie a Francesca Faruolo, che stava studiando la cultura olfattiva di Bologna, l’abbiamo riscoperta nei minimi dettagli. Per esempio non sapevamo che l’Acqua di Felsina era forse uno dei profumi piu’ premiati al mondo, presentata a fiere da qui fino a Philadelphia. Non sapevamo delle lettere di ringraziamento di grandi personaggi: Carducci, Guglielmo Marconi, la famiglia Reale italiana, il re del Brasile… era veramente conosciuta in tutto il mondo. Era un passato storico che valeva la pena riportare alla luce, per i bolognesi e per gli italiani in generale.
Riportare alla luce; perche’ quando a dodici anni hai trascritto la formula per il nonno l’azienda aveva gia’ chiuso.
Mio nonno ha riaperto nel ‘47 ed ha continuato alla produzione fino alla fine degli anni Settanta, quando l’azienda ha chiuso. In quel momento la profumeria stava diventando sempre piu’ industriale e meno legata agli ingredienti naturali. Mio nonno contrastava questo con tutte le sue forze: vedeva che veniva meno la maestria del naso, la creativita’ e la conoscenza.
Per cui la questione era ridare valore ad un prodotto gia’ geniale. Mio nonno ha trascritto la formulazione dell’accordo ambrosia (o si potrebbe anche dire che l’ha forse inventato), l’accordo che definisce il cuore dell’Autentica di Felsina e che, ci stiamo accorgendo, puo’ essere la base anche di altri tipi di prodotti affini. E’ come un pezzo musicale originale che viene riproposto in modi diversi negli anni, ma sembra sempre nuovo e piacevole da ascoltare. Questo vale molto nella profumeria, e nell’arte in generale.
Come e’ stato collaborare con tuo fratello in questo progetto?
E’ stata la scelta migliore che avessi mai potuto fare. Siamo cresciuti in una famiglia con due genitori imprenditori ed i nonni imprenditori, per cui condividerlo con lui e’ stata la cosa piu’ naturale del mondo. E l’investimento in Autentica di Felsina e’ stato possibile grazie a lasciti dei nostri altri nonni, rendendo l’associazione veramente un progetto di famiglia. A di F vuole dire Autentica di Felsina, ma anche Associazione di Famiglia!
E a questa famiglia si aggiungono una serie di professionisti che vi hanno accompagnato nel percorso.
Esatto. A partire da Francesca Faruolo, che ci ha veramente fatto da mentore e ci ha accompagnati sempre verso scelte migliori, e da Martino Cerizza, il nostro naso. Martino aveva iniziato i suoi studi di profumeria con suo nonno e prima di incontrarci, per ironia della sorte, stava proprio cercando di riprodurre l’Acqua di Felsina. Quando ci ha presentato la prima prova io ho pianto, ma non solo io- mia madre, mio fratello, appena annusata ci sono venute le lacrime quasi in automatico.
Un’altra figura fondamentale e’ Massimiliano Sutti, per quanto riguarda la parte di grafica, sia sul packaging che sull’immagine del prodotto. Mio nonno era un uomo molto classico: per lui il profumo doveva distinguersi senza infastidire, e questo e’ stato il nostro motto sia per il prodotto che per il packaging. Massimiliano ha dipinto il nostro sogno, Martino ne ha creato il cuore, e Francesca ha guidato la testa. In un progetto la grande forza e’ in una squadra, non nella singola persona, e con questo team andremo avanti. L’Autentica di Felsina bianca e’ solo l’inizio, il primo progetto insieme che ha arricchito ognuno di noi.
Come e’ inziato il tuo rapporto con la nostra Profumeria?
La zia di mia madre utilizzava esclusivamente l’Acqua di Felsina Rossa- per lavarsi!- e finita l’ultimissima bottiglia in circolazione, mia madre ando’ alla Profumeria Sacro Cuore alla ricerca di qualcosa di simile. Questo era nel 2011, subito dopo il mio ritrovamento della formula. Mia madre fini’ per raccontare la storia a Lia e Giovanni, e furono proprio loro a metterci in contatto con Francesca Faruolo!
E’ incredibile come, attraverso la tua famiglia, il tuo naso sia cresciuto con l’odore dell’Acqua di Felsina anni prima di conoscerne le formula.
E’ veramente l’odore della mia vita. Mi ricordo le mani gialle di Acqua Bianca di mio nonno, l’odore delle case dei miei nonni- tutte permeate di Acqua di Felsina. E credo che sia la stessa cosa per molti bolognesi! Quando abbiamo presentato il profumo per la prima volta nel 2017 molti nativi bolognesi si sono emozionati; il profumo li ha portati subito a un ricordo familiare importante. Questo per me e’ la cosa piu’ bella, l’emozione che la fragranza da’ non solo a noi, ma a tanti.
"Quando abbiamo presentato il profumo per la prima volta nel 2017, molti nativi bolognesi si sono emozionati. L’Autentica li ha riportati subito ad un ricordo familiare importante. Questo per me e’ la cosa più bella, l’emozione che la fragranza da’ non solo a noi, ma a tanti altri."