BLOG

  • Scent Stories: MONOM

  • Novembre, 2022

Scent Stories e’ una vetrina mensile per le maison che ci stanno a (sacro) cuore. Indipendenti, nuovi, veterani del mestiere: ogni brand ha la sua storia, il suo intreccio unico di creativita’, arte, ed intraprendenza. Questo mese Scent Stories parla di MONOM, esclusivo marchio italiano di essenze pure che nasce anche grazie una lunga collaborazione con la Profumeria Sacro Cuore.

Una storia di intraprendenza, cura e lunga ricerca. La raccontiamo con un’intervista a Simone Bongiorno, co-fondatore e direttore del brand.

Intervista di Anna Viceconti.

Partiamo dall’inizio. Come nasce MONOM?

MONOM comincia a prendere forma della mente di Renato Bongiorno nel 2009. 

Lui ha sempre avuto spirito creativo, e aveva già avuto un’azienda negli anni ’80 dove produceva accessori per la profumeria. Ha fatto l’agente per molti anni nella profumeria tradizionale, prima di diventare rappresentante nella profumeria di nicchia. La scoperta della parte artistica di questo settore lo stuzzica particolarmente, e nasce lentamente l’idea di creare qualcosa di suo. Come dice sempre, mio padre non ha mai avuto la passione per il calcio o per il tennis, quindi il suo tempo libero lo ha sempre dedicato alla ricerca di nuovi progetti, nuovi stimoli.

In gran parte grazie a tante conversazioni con Giovanni Padovan, arriva all’idea di MONOM: qualcosa di molto esclusivo, di unico. Qualcosa che non fosse influenzato dalle dinamiche del mercato, che fosse puro piacere e che potesse stupire.

Primo valore: il profumo, cioè quello che realmente arriva alla persona. Una forte propensione al minimal che ha portato ad alleggerire sempre di più l’involucro esterno del prodotto, concentrandosi sulla materia prima fino a togliere anche la parte di alcool della fragranza: i nostri sono profumi puri, al 100% essenze. 

Ci sono voluti anni per trovare un Naso che condividesse questi concetti, e disposto a raccogliere la sfida. Solo nel 2014 abbiamo conosciuto Nicola Bianchi, che si è dimostrato un visionario al nostro pari ed è il naso di tutte le nostre creazioni. Le capacità tecniche e creative di Nicola hanno permesso lo sviluppo di tutte le fragranze MONOM.

Mio padre e Nicola Bianchi hanno iniziato a comporre delle fragranze insieme, e data l’amicizia con Sacro Cuore e la loro esperienza, Lia e Giovanni sono stati spesso coinvolti nel valutare le creazioni. Il lancio di MONOM è stato proprio al Sacro Cuore, esattamente il 27 Novembre 2014, presentando le prime sette fragranze. Oggi la gamma si compone di undici essenze, cioè ne sono state create solo altre quattro in otto anni, e questo la dice lunga sulla propensione del marchio a realizzare solo quello che realmente ci appaga.

Siete partiti subito dall’idea di fragranze monotematiche?

Si, l’idea iniziale era di creare quattro fragranze monotematiche, e da qui viene anche il nome del brand. Non un blended, ma un’unica materia prima: patchouli, ambra, muschio e vaniglia. Quando abbiamo incontrato Nicola, però, abbiamo capito che si potevano creare bouquet che esaltano una singola nota, contenendo varie materie prime altrettanto preziose.

Il nostro rapporto con Nicola è diventato presto un’amicizia, e questa armonia ha allargato molto la prospettiva del brand, tanto da lasciare al naso completa libertà di creare e di suggerire lui stesso materie prime su cui lavorare. Oltre alle quattro originali Nicola ha proposto il fiore di Nardo, la rosa di Rosalia, l’iris da cui è nato Respiro.

Dentro MONOM c’è molta ricerca e tecnologia. Mixiamo le materie prime preziose naturali con quelle più speciali della ricerca chimica, fondamentali per esaltare i naturali e conservarli al meglio. Per esempio un profumo come Florea, il nostro fiorito, era impossibile da realizzare usando solo materiali naturali. Per crearlo abbiamo dovuto aspettare il 2019, quando è stata resa disponibile la molecola Starfleur 40, che ci ha permesso di realizzare l’accordo fiori bianchi in osservanza di tutte le ristrette normative vigenti nel settore.

Ci tengo a parlare anche dell’innovazione di MONOM, perchè il brand vuole richiamare un antico metodo di utilizzo ma è estremamente moderno nella formulazione e nel packaging. Siamo anche un marchio con grande attenzione alla sostenibilità. Il cofanetto di MONOM è fatto a mano da una azienda che lavora la miglior qualità di Plexiglas certificato Green, in quanto ottenuto da plastiche riciclate e a sua volta riciclabile. Il vetro violetto protegge perfettamente le essenze dalla luce.

Avete deciso di creare prima una marca di nicchia, o prima una marca di fragranze senza alcool? O le due cose sono successe insieme?

Decisamente insieme. Mio padre è arrivato nel mondo di nicchia come rappresentante, e si è trovato a seguire training costanti su più di venti marchi. Si è accorto che tutte le fragranze avevano, nelle note di fondo, le stesse identiche materie prime: ambra, patchouli, vaniglia, muschio. Queste quattro note sono alla base di ogni singolo profumo, e quelle che danno persistenza. Quindi ha pensato che lavorando su queste materie prime si potessero ottenere fragranze di massima.

Questo ci ha portato a considerare la boccetta di profumo come oggetto. Un profumo è una bottiglia piena di alcool con un 10, 12% di fragranza, e l’eau de parfum è al massimo al 18%. Ovviamente mio padre ha subito pensato: esageriamo, facciamo profumi puri al 100% ! Superiamo tutto, anche la bottiglia, che sarà semplicemente un piccolo flacone roll-on. Come un gioiello: piccolo, prezioso, sempre con te.

Non ci piace dire che a differenza dei profumi i nostri sono olii. E’ il contrario! 

Noi creiamo profumi, gli altri sono profumi diluiti. La nostra è l’epoca dei profumi in alcool, ma la storia ci insegna che il modo in cui facciamo i profumi noi è quello utilizzato da sempre, e fino al 1900 è stato l’unico. Anche Chanel n°5 nasce come profumo puro… per questo Marilyn Monroe diceva di dormire con due gocce di Chanel n°5, non con due vaporizzazioni.

Fare qualcosa di diverso è stata la linea guida di MONOM, e per quanto il mercato ci chieda di allargare il marchio mettendo le nostre essenze in alcool, restiamo fedeli alla nostra scelta originaria, che magari ci penalizza come vendite, ma ci rende unici. Chi inizia ad usare profumi puri fa molta fatica a tornare ai profumi spray, è una diversa gestualità, che ti riporta a vivere una sensazione antica, intima, ma in un modo estremamente moderno.

Parliamo di te invece, della tua entrata in MONOM.

Quando mio padre ha iniziato a pensare a MONOM io avevo appena preso un mandato da agente del settore haircare per tutta la Lombardia, principalmente perchè la mia ragazza era di Monza. Avevo lavorato per qualche anno nella profumeria di nicchia, e in realtà stavo proprio uscendo, con dispiacere, dal settore. In più nel corso di quattro anni l’idea MONOM è cambiata e si è evoluta tante volte, quindi anche se collaboravo con mio padre ero un po’ esterno, ero una voce di sottofondo che magari lo riportava alla realtà.

Ad un certo punto, all’inizio del 2012, ci siamo arenati, non riuscivamo a trovare il naso che riuscisse ad esprimere le nostre idee. Poi un giorno mi trovavo a Firenze in un bellissimo negozio concettuale d’abbigliamento, ed i proprietari mi hanno parlato di una realtà a Firenze dove creavano profumi esclusivi. Rimasi molto sorpreso di non averne mai sentito parlare, e per pura curiosità decisi di esplorare il negozio di Aqua Flor. E’ stata una magnifica scoperta, soprattutto perchè da lì siamo arrivati a Nicola Bianchi, che è il Naso creatore delle fragranze Aqua Flor.

E quando è arrivato il momento in cui ti sei detto “basta, mi butto?”

Quando abbiamo lanciato MONOM nel 2014 ho partecipato, ma semplicemente perchè l’evento era veramente sentito in famiglia. Nelle fiere di profumeria a cui partecipa MONOM ci siamo tutti, io, mio padre, mia madre. Nel 2015 siamo andati al Pitti, e più tardi a Tranoï a Parigi. Abbiamo visto che l’attenzione sul brand era veramente alta, e da lì ho deciso che il mio futuro sarebbe stato in MONOM.

Sia tu che tuo padre avete fatto l’agente per altri marchi. E’ più difficile vendere i profumi degli altri o i propri?

E’ certamente più facile vendere quello che conosci, che senti tuo. A chi ti ascolta arriva in maniera molto forte, conosci il prodotto nei dettagli, sai tutto e questo fa la differenza. Vendere qualcosa che non ti appartiene è un mestiere, ma anche in questo è necessaria passione e coinvolgimento, solo così lo fai bene. 

 

C’è anche un rovescio della medaglia: quando una cosa è tua, ci tieni troppo. Te la prendi se qualcuno non ne capisce il valore. Quindi non riesci a lavorare con il giusto distacco. Diciamo che ci sono vantaggi e svantaggi.

Che importanza ha avuto la Profumeria Sacro Cuore nello sviluppo di MONOM?

Sacro Cuore è stato molto importante. Abbiamo presentato il marchio qui, è stato il nostro primo cliente. Ma soprattutto è stato importante durante lo sviluppo del brand. Ci sono momenti in cui è normale avere dubbi, in cui non sei sicuro di aver preso la strada giusta. In quei momenti abbiamo avuto Giovanni a darci fiducia, a spingerci ad andare avanti ed a fare affidamento sul nostro intuito. Il supporto del Sacro Cuore è stato fondamentale, tanto che ci sono due profumi nella nostra collezione dedicati a Giovanni e Lia.

Uno è Irmao, che si chiama in questo modo perchè proprio mentre annusavamo l’ultima variante della fragranza, arrivò un messaggio di Giovanni a mio padre. Diceva solo “obrigado irmao”, grazie fratello, in risposta agli auguri di compleanno che Renato gli aveva inviato. Colpito dal profumo e dal momento, mio padre ha deciso di chiamare il profumo Irmao, in onore di Giovanni. Mentre la nostra rosa si chiama Rosalia, in riconoscenza all’entusiasmo di Lia nell’ annusare questo profumo. 

Il rapporto con Sacro Cuore va decisamente al di là del lavoro, ed è molto personale oltre che importante.

"Un profumo è una bottiglia piena di alcool con un 10, 12% di fragranza, e l’eau de parfum è al massimo al 18%. Ovviamente mio padre ha subito pensato: esageriamo, facciamo profumi puri al 100% ! Superiamo tutto, anche la bottiglia, che sarà semplicemente un piccolo flacone roll-on. Come un gioiello: piccolo, prezioso, sempre con te."